Lo scrittore Raffaele Calzini nel suo libro: "Segantini, romanzo della montagna" descrive il pittore. Ecco una pagina del suo libro.
CAPITOLO XXV
Se nei primi anni dell’ottanta
provinciale uno di quei cittadini che si recavano a villeggiare nel Pian d’Erba
avesse incontrato per i sentieri tra Corneno e Carella il nostro pittore,
lo avrebbe scambiato per un mago. Portava quasi sempre un berretto da
fantino, una larga giacca, calzoni corti da cacciatore; il viso si era
abbronzato e la barba era rimasta incolta, le dense ciocche sfuggenti di
sotto la testa del berretto gli davano un che di selvaggio; camminava
quasi sempre solo, immerso in meditazioni dalle quali era difficile
distoglierlo. Se il cittadino incuriosito avesse chiesto notizia di lui
all’oste di San Rocco a Carella, celebre come tutti gli osti per essere
bene informato e per non farsi troppo pregare a parlare del prossimo,
avrebbe saputo poco di più: |